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IL CINEMA DI RICHARD LESTER

a cura di Roberto Lasagna, Anton Giulio Mancino

e Fabio Zanello

ISBN 9788876066306

€ 15,00 - Pag. 165

Richard Lester, probabilmente il più british fra i cineasti americani sia per spirito che per estetica, è decisamente un regista sui generis. A differenza di quanti autori seguono la stessa passione, la curiosità che egli nutre per i generi e le mitologie pop non solo conosce specializzazioni ma la sua predilezione verso icone consolidate come la Swingin’ London, i Beatles, Robin Hood, i moschettieri di Alexandre Dumas e Superman ha fini destabilizzanti nel senso più positivo del termine. Ma ecco che con la sua mdp Lester pedina questi eroi nazional-popolari e a prima vista poco sfaccettati, trasformandoli in campi magnetici, che attraggono formazioni, associazioni, consonanze, coincidenze e tendenze del cinema futuro, destinate a restituirci nel loro pieno significato epoche vissute da uomini illustri come da perfetti sconosciuti. Un gioco di prestigio basato su una vasta erudizione legata al cinema, che però non è mai fine a se stessa: per Lester queste schegge del passato costituiscono infatti la scintilla necessaria per accendere la verve delle sue narrazioni filmiche, rielaborare concettualmente mitologie e abbandonarsi al piacere di raccontare per immagini. Da buon prestigiatore è il primo a divertirsi fin dai suoi esordi comico-surreali per la TV con Peter Sellers e a cogliere di sorpresa gli spettatori, dando il via libera al suo sperimentalismo linguistico, per costruire delle macchine narrative in grado di produrre un vero e proprio scossone emotivo nel destinatario. Inoltrandoci nella sua filmografia, comprendiamo così come questi film abbiano provato a intercettare i fermenti culturali, produttivi e giovanili in atto, in una messinscena spesso sensazionale e sinestetica, che pur basandosi su un impianto spettacolare e drammatico, riceve spesso una sferzata energica e sovversiva nei confronti dei codici preesistenti.

 

Il volume contiene saggi di Danilo Arona,  Teresa Avolio, Francesca Brignoli, Mario Gerosa, Roberto Lasagna, Alberto Libera, Federico Magni, Anton Giulio Mancino, Giovanni Memola, Michele Raga, Barbara Rossi, Chiara Ricci, Rudy Salvagnini, Fabio Zanello, tutti  preceduti  dalla prefazione di Mario Molinari.

Roberto Lasagna ha scritto e curato libri su Kubrick, Cimino, Wenders, Spielberg, Disney, Scorsese, Argento, Pacino, Von Trier, Meyer, Price, il cinema americano degli anni novanta, gli spettri del nazismo nel cinema. È tra i fondatori delle Edizioni Falsopiano e scrive su Cineforum, Carte di cinema, Cinecritica.

 

Anton Giulio Mancino insegna all’Università di Macerata ed è autore di volumi sul cinema politico-indiziario italiano, Francesco Rosi, Martin Scorsese, Jonathan Demme e John Wayne. L’ultimo, La recita della storia. Il caso Moro nel cinema di Marco Bellocchio, ha vinto il premio Diego Fabbri nel 2014.

 

Fabio Zanello (Torino, 1969), laureato in Storia e Critica del Cinema, è giornalista pubblicista e membro del SNCCI Gruppo Piemonte/Valle D’Aosta. Dirige le collane cinema per Il Foglio Letterario di Piombino e Historica Edizioni. Dirige il sito «www.ciaocinema.it».

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