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TRIBUTO ALLA PATRIA 

di Carlo Cipriani

ISBN 9788876066689

€ 12,00 - Pag. 160

Nell’aprile del 1939 un giovane barbiere della provincia di Siena, deve abbandonare gli abiti civili, il lavoro, gli anziani genitori e l’amata sorella per servire la patria nel Regio Esercito Italiano: io che ero abituato a maneggiare soltanto il peso di un rasoio e un paio di forbici, faticavo moltissimo per adattarmi a questo genere di vita. Nel giro di pochi mesi passa dalle marce di addestramento a quelle lunghe ed estenuanti di preparazione militare, per raggiungere il proprio Reggimento impegnato nell’occupazione dell’Albania: era là, in quella terra a noi sconosciuta, che, senza saperlo, dovevamo sacrificare inutilmente gli anni più belli della nostra giovinezza. Una volta attraversato il Mediterraneo si rende conto della situazione di povertà e arretratezza della popolazione, dell’asprezza di un territorio che fa diventare fisicamente insopportabili gli spostamenti per partecipare alle manovre di guerra. Le pagine del diario, scritte dall’ottobre del 1940, dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia alla Grecia, raccontano le ansie per una situazione che degenera: dopo i primi giorni di scarsa resistenza, ora, i nostri devono lottare abbastanza per contrattaccare gli improvvisi e filtranti assalti dei greci. Per non rimanere accerchiati gli italiani affrontano scontri violenti e sono costretti a ritirarsi su una posizione più arretrata, a quote alte, dove imperversa un clima molto rigido. Il freddo e la mancanza di rifornimenti, di abiti e calzature adeguate, debilitano ancora di più il fisico del giovane. Il suo tributo alla patria, dopo lunghe degenze ospedaliere a Tirana, fra dolori, febbri e atroci sofferenze fisiche, è l’amputazione degli arti inferiori: in quel breve spazio di tempo si era sviluppato in me, un così forte spirito di conservazione da desiderare di vivere ad ogni costo. Ritorna in Italia come grande invalido ma la guerra è in atto con il suo carico di distruzione e da Poggibonsi è costretto a sfollare. Affronterà poi lunghi anni di riabilitazione e, nonostante le difficoltà, grazie alle protesi riuscirà a condurre una vita normale accanto alla moglie e al figlio.

Carlo Cipriani. Nato a San Gimignano (Si) l’8 agosto 1917. Morto a Poggibonsi il 19 gennaio 1999. Coniugato con Salvi Silvana, insieme hanno avuto due figli, Franco e Liana.

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